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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

Within a World Forgotten - Infernal Coil


Within a World Forgotten è in teoria un disco di musica, ma nella pratica è un massacro a più velocità, pronto a tritare le tue orecchie in un miscuglio di black metal, war metal e grindcore, chiuso in un sotterraneo dai muri fetidi e dai soffitti bassi. Da questo punto di vista la scelta di produzione degli Infernal Coil, altrimenti derubricata a "urla e rumori a caso", sembra invece certosina in ogni aspetto di questa violenza sonora.


Oltre che sbucare qua e là per il disco, i brani più grindosi sono messi in coppia all'inizio: l'infernale incomprensibile Wounds Never Close e la più fangosa Continuum Cruciatus. Così come veloci e micidiali sono Reflection of Waldeinsamkeit e il suo rullante a modello barattolo di latta e la successiva, horror e gorgogliante Bodies Set in Ashen Death.


Fanno la loro gradita comparsa anche soluzioni aderenti al death doom, come in Crusher of the Seed o nella zanzarosa scandinava 49 Suns, i cui quasi 10 minuti vanno dinamicamente dal vortice di vento di guerra alla morte lenta scassona minimale. Chiude il tutto In Silent Vengeance, che al solito war metal mischiato al death rallentato aggiunge rumorismi puri con l'unico intento di ammazzare i timpani degli ascoltatori.


Professionalismi a parte, Within a World Forgotten non annoia e si fa ascoltare molto bene, tuttavia non si discosta molto dalla solita media delle uscite war metal, che è normalmente medio-alta ma con i pochi picchi di chi tira fuori il lavoro più brutale e diretto o chi esegue la commistione più inaspettata e ben riuscita. Complessivamente rimane un bell'ascolto per gli ascoltatori dell'estremo.

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