Secondo LP di questo gruppo di Verona, che sta in giro da più di 10 anni ma si prende il suo tempo, come è giusto che sia. E infatti il risultato è decisamente positivo, magari non esattamente il capolavoro che cambia il corso della musica, ma una solida proposta musicale che bilancia soluzioni meno ortodosse e attitudine alla semplicità. All'intro di horror piano di Elysium segue Mythras, che è forse il punto più alto del disco, tra black secco e atmosferico in doppia cassa, basso ruggente e potentemente sgranato, rallentamenti sludge, dispersioni ambientali e urla della miglior tradizione post di matrice hardcore. Il lungo intermezzo di Vacuum, tra voce smorta, arpeggi urbanoidi e ruggiti di chitarra, sembra incastonare questa prima parte del disco. Nella seconda invece si tenta un assalto ambizioso, con due lunghe tracce della durata complessiva di circa 25 minuti: Lux Aeterna riparte da dove era finita Vacuum tra fischi di vento e arpeggi distorti per poi evolvere in un black sludge con il solito basso magmatico e una secca andatura di batteria funesta. Resurrecturis infine evolve una cavalcata di matrice più doom (sempre ancorata in nere acque) in un'invocazione che coniuga l'epica del metallo con l'apocalisse tipica della musica estrema degli anni '90. Seconda parte che, con la sua fedeltà a certi dettami sonori ben definiti, è sicuramente solida ma manca forse della freschezza contenuta nella prima, che contribuisce a sorprendere l'ascoltatore. Tolto questo, i WOWS hanno tirato fuori un bel lavoro, di facile ascolto nonostante una certa complessità di fondo, che merita decisamente qualche attenzione.
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