È la seconda volta che abbiamo Gabriele Gramaglia in questo spazio (la prima con il debutto dei Cosmic Putrefaction): ora tocca ai Turris Eburnea, composti nientepopodimeno che da lui e da Nick McMaster dei Krallice, in un vortice di death metal tecnico e soffocante.
Echi di questi ultimi si sentono proprio nel bassone ruggente che, pur accompagnando tutto l'EP, si rende prepotente in Syncretism Incarnate, e ben sosteine l'ascendenza dissonante vecchio stile della prima parte del brano. Così come Malachite Mountains è praticamente un tornado di storture cupe e malvage, sempre più serrate e mortifere.
Unified Field e Cotard Delusion, invece, fanno relativamente più riferimento al death metal "classico": lenta e "doom" la prima, più zompettosa e ritmata la seconda, anche se comunque non si abbandona il ricorso a pinch harmonics, gorgogli vari e arpeggiate tremolanti di sorta.
Un buon antipasto per qualcosa di più grande che ci aspetta in futuro? O una collaborazione one-shot? In entrambi i casi un ascolto praticamente obbligato per chi apprezza la musica estrema, in questo caso per quanto opprimente e contorta non sempre serrata e ultradensa, bensì piena di spazi e momenti in cui respirare una malsana aria di vuoto chiuso.
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