Duo (fino a poco fa one man band) di Ferrandina (Matera) proponente, almeno in questo The Unavoidable, un black metal atmosferico con pesanti influenze melodiche, gotiche e (in misura minore) persino alternative, soprattutto per quanto riguarda le scelte nelle voci pulite. Ma soprattutto tematicamente vicino alla letteratura e alla poesia soprattutto italiana, visto che il disco è tra l'altro incorniciato dal componimento La Voce di Giovanni Pascoli.
Non deve stupire quindi che questa commistione di scelte sonore faccia pensare a soluzioni quasi prog metal tipo Enslaved, come in Dirt o la successiva vorticosa Nothing Else but Black, o magari a brani meno classificabili come Anti Prophet, che propone muri rumoristi, tremolo guitar lunare e secche ripartenze low profile e fintamente incerte.
C'è ovviamente anche spazio per composizioni decisamente più veloci o classiche: dal quasi scandinavo vecchio stile di Nemesis, passando per il blackgaze malinconico di E.F.S.D. per concludere con l'epica melodica di The Snake and the Rope, che ha comunque spazio per inserire riffoni tosti atmosferici e quasi post-metal degli anni 2000.
Una proposta sulla carta interessante e complessivamente composta e suonata bene, nonostante qualche incertezza nel mix non faccia apprezzare molto bene il dinamismo dei vari registri vocali, che in contesti più puliti finiscono seppelliti dal muro strumentale sonoricamente molto grezzo (che è una scelta particolare ma non brutta di suo). Anche la direzione compositiva è relativamente vintage, forse un po' debitrice delle sonorità dei primi anni del millennio, ma rimaniamo comunque di fronte ad una composizione generale molto apprezzabile.
(Matteo Bianchini)
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