È un po' di tempo che sono tornato ad ascoltare epic metal classico e ottantiano, e mi sono chiesto se ci fossero nuove uscite di questo nuovo tradizionale, ed ecco che mi imbatto nei (o nel) Konquest del pratese Alex Rossi, che propone un lavoro perfettamente in linea con i gruppi di tale corrente, Warlord su tutti, pur senza disdegnare delle influenze marcatamente britanniche.
La titletrack, ad esempio, sembra uscita da uno dei primi dischi dei Maiden, ma già con la successiva Too Late con le sue armonizzazioni, marcette e piglio baritonale sembra richiamare più convintamente il metal classico d'oltreoceano. The Night Goes On si fonda su questa dicotomia, e grazie al registro sonoro la coesione è buona, sia che si tratti di inni metal con piglio classico come Keep Me Alive o i paesaggismi strumentali titanisti di Fall of the Konqueror.
Le composizioni sono trascinanti nonostante alcune dinamiche non siano propriamente serrate, come l'epica Heavy Heart o la sentita Helding Back the Tears, e si fanno notare per una produzione magari semplice, minimale e non rumorosa, ma decisamente chiara e definita, old style.
L'ambiziosa The Vision, tra le migliori del lotto, chiude un lavoro che si fa decisamente apprezzare, frenato forse solo da una semplicità di fondo che se da un lato lo rende immediato, dall'altro forse gli impedisce di esprimersi con più malizia nei momenti richiesti, rifugiandosi spesso in citazioni (o quasi) di sicura efficacia. Però le qualità e l'ispirazione ci sono tutte, per cui non sarebbe male auspicarsi una continuazione del discorso.
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