Visto l'alto numero di gruppi facenti parte di tale corrente (Furia, Les Discrets, Laster, Lugubrum ecc.) possiamo dire che il post-punk/black metal possa essere considerato un genere a parte, nonostante l'assenza di una denominazione standard. E ne fanno parte anche i polacchi Kły, che presentano una versione tutta loro di tale corrente, con un'uscita contenente registrazioni che arrivano addirittura fino al 1998.
Incorniciato da rintocchi minimali ferrosi, Szczerzenie si fonda sulle distorsioni tipiche del black metal atmosferico, un registro vocale a volte talking smorto (Bliże) ma più spesso vicino al lamento depressive (Wypełni) che si sposa benissimo con l'alternanza tra atmosfere gelide e momenti più vicini ai Joy Division (Jeżeli).
Nella seconda parte il ricorso allo stile atmosferico è più marcato, come notiamo nella lunga e ripetitiva Dale, ma fa la sua figura anche il recupero di sonorità più crude, come il doomblack orrorifico di Pogranicze o il fuzzone nero nella demoniaca (e forse più classica) Kłysica.
Il risultato finale è molto simile ad un'ipotetica versione più cattiva e meno autodistruttiva degli Shining svedesi, o a qualcosa di meno rock 'n roll e più atmosferico dei Nachtmystium, in un modo o nell'altro è sicuramente un buon lavoro che può dire la sua e farsi volere molto bene, anche se in realtà aggiunge poco a quanto si è già detto negli ultimi anni di sperimentazione in tal senso (ed è un peccato visto il fatto che alcuni brani risalgono a ben cinque lustri fa). Ottimo per i fan.
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