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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

Six Hours - Silvered


Six Hours dei Salentini Silvered può essere descritto come una versione particolarmente progressiva e dinamica dello stile affine agli Swallow the Sun, ovvero un death doom moderno, melodico, a tinte gotiche e pieno di variazioni umorali, dalla brutalità epica alla malinconia di un canto calmo e sofferente.


L'ambiziosa Violent Circles è un po' la summa di tutto, tra inizi ferrosi arpeggiati, progressive metal cupo novantiano, tamburati gotici, corse a rotta di collo death doom e sfuriate ai limiti del black. Ottima anche Ti Faccio Regina, con la sua partenza a schiacciasassi doom possente, ben accompagnate da melodie vampiresche e conclusa da schitarrate stoppate e ossessive, così come When Heaven Turns into Hell, con tanto di tremolo picking puramente black metal per una composizione che va in rarefazione stratosferica di melodie vocali gothic doom.


Come già detto, Six Hours non è solo mazzate a profusione: Stigma Diaboli può sembrare un intermezzo ma è una vera composizione tra il gothic pulito e l'alternative roco e sofferto, mentre Intempestae Noctis Silentio alterna lo stesso gothic metal a sfuriate mortifere in un vortice ripetitivo, ipnotico e trascinante. La conclusiva Swan Song chiude in due parti l'album: prima spazialismi prog metal che evolvono in serrati da metal moderno, poi una vera e propria coda di arpeggi, tamburi, armonie tastierate che si conclude in una ruggente bassa cavalcata.


In un certo senso però, i Silvered fanno un lavoro molto di maniera, che tolto qualche brano non sorprende o stupisce più di tanto, ma si porta comunque bene per una durata considerevole: non è semplice intelaiare 65 minuti di musica senza risultare noiosi. Ancorandosi a dei punti fermi forniti dai generi citati portano a casa il risultato e si fanno decisamente apprezzare, per cui dategli un paio di ascolti fiduciosi.

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