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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

S​.​I​.​G​.​H​.​S. - Afraid of Destiny


Era un po' che non uscivano, soprattutto dall'Italia, così tanti dischi depressive, e nei freddi giorni di questi ultimi tempi la scelta sembra cadere davvero a fagiuolo. In studio, gli Afraid of Destiny sono un duo (polistrumentista e voce) trevigiano, che si espande per i live che fortunatamente danno occasione di far sentire il loro suono a più persone possibili senza l'ausilio di stereo e internet.


Si nota subito l'enorme mole di intermezzi, che in questo caso non fa male, lontani dal classico suono atmosferico depresso: spesso piano driven come il dialogo di Her in Tutto ciò che sento o la pioggia di Malinconcia Venezia. Ci facciamo entrare pure il tristo arpeggio bucolico di Cursed and Alone, nonostante i riffoni finali lo spingano verso i brani più "propri" dell'album.


Le composizioni sono tutte variegate e mai monotematiche: I'm Crying (Tears of Solitude MMXIX), ad esempio, inserisce un climax epico in quella che sarebbe un festival di atmosfere oniriche ed esecuzioni minimali. Stessa epica che possiamo trovare in Take Me Home e Shells, dove convivono riff sgranati, flanger sbrodolosi spaziali e assoli heavy metal con le cornine. A risaltare su tutte è decisamente la conclusiva e ambiziosa Killed By Life, che alle sonorità già citate inserisce momenti trip hop, organi celestiali, tremolo al limite dello shoegaze e psichedelie assortite, senza mai perdere tiro e mordente.


Dopo vari ascolti, possiamo intendere S.I.G.H.S. come una digressione melodica vecchio stampo di un genere che ha sì in passato dimostrato di potersi "sporcare" con varie correnti (Shining su tutti), fatta comunque con piglio e personalità. Difficile trovarci veri e propri difetti, che sarebbero comunque oscurati dai già citati punti di forza.

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