Fa sempre piacere sapere di gente che torna a imbracciare chitarre e bacchette dopo decenni di inattività, e nel caso degli scousers Snatch-Back siamo forse di fronte ad un record: solo un singolo pubblicato da questo gruppo NWOBHM negli anni che furono (1979) per poi sciogliersi nel 1983 e infine riformarsi nel 2016. Oggi abbiamo il loro LP di debutto ufficiale, Ride Hard Run Free, che ci riporta in quell'atmosfera. C'è comunque un sacco di hard rock, già nella seconda Killer, o nel build up distorto della successiva Rock in a Cold Climate, così come nella dritta e veloce On the Run, che sembra invocare il pubblico nella miglior tradizione di arena. Got Trouble addirittura si potrebbe più facilmente ascrivere ad un hard rock blueseggiante, distorto e pestato all'inverosimile, per rendere l'idea delle influenze. Il resto è comunque decisamente metal, dai fischi di chitarra quasi costanti (ai limiti della dissonanza nella titletrack d'apertura) ai solismi estremo-rumoristi della conclusiva She's Dead. In un certo senso questi brani potrebbero essere visti come una fusione tra la velocità grezza dei Motörhead e l'epicismo melodico dei Saxon, soprattutto nella (leggermente) più dinamica Movin' Out. Come si è già capito di fatto in Ride Hard Run Free non ci sono praticamente momenti "moderni": è tutto saldamente ancorato a quel periodo storico in cui il NWOBHM esplodeva in tutta la sua fierezza. Vedete dunque questo disco come una buona macchina del tempo e non chiedetegli di più, perché riesce comunque a offrire dei momenti buoni a chi mastica questa musica.
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