Nonostante siano in giro da un annetto, i Crimson Throne hanno già una buona storia di live e presenza nell'underground black metal, e dopo un omonimo EP arriva la loro prima uscita ufficiale, Of Void & Solitude, proponente un black metal di buona fattura, tra il melodico e l'atmosferico, con qualche momentino ambientale/onirico (come la conclusione dell'altrimenti tosta e cavalcona Dalt Lineage).
Prendiamo ad esempio Scattered, una gelida composizione tra strimpellate ferrose, schitarrate dissonanti e il classico tupa tupa nero, la melodia cupa della tosta Indignant Slumber o la lunare e fredda Ekur Calls, con la sua riuscita lenta preparazione atmosferica: il tutto fa riferimento ad un'idea ben precisa di black in un certo senso classico ma mai davvero banale.
Tale bravura compositiva, pur se non rende davvero memorabile l'interezza del disco rispetto alla media del black metal, la possiamo ammirare nella lunga Ironsides: dissonanze, arpeggi gelidi, tamburate omeniche, riff potenti, lick taglienti e una conclusione atmosferica piazzata strategicamente alla fine dopo un rilassante talking break.
Dunque i Crimson Throne portano a casa il risultato con un debutto solido, degno di band di calibro anche superiore. Anche se in genere il primo lavoro serve a gettare le fondamente e a tracciare i confini primari del sound, si spera comunque in una futura evoluzione sonora, vista anche una certa tendenza a infilare momenti più ambientali e rilassati, di matrice depressa svedese.
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