Black metal e montagne, uno dei tanti binomi quasi immediati del genere, nel caso in questione riferito ai monti della Calvana, in Toscana, provenienza dell'omonima band che si presenta con IɅ, debutto onesto, con i suoi pregi e qualche difetto.
La pasta sonora è omogenea, ascrivibile ad un classico black metal scandinavo, rognoso e sinistro, con un growl gorgogliante che ben si sposa con l'atmosfera infernale, che va dai vortici di chitarre ripetitive in melodie transilvaniche (IIɅ, Ʌ) a brutalismi ultra compressi con melodie old school (I), passando per lenti marciumi sgranati (II).
Forse il problema principale è che c'è poca varianza, e su 55 minuti di musica si sente, tolto qualche episodio come l'attitudine più rumorista della conclusiva ┼ o l'apertura quasi post-punk (volontario o meno) di III. Tale omogeneità contribuisce sicuramente a creare un mood, ma qualche rischio artistico in più sarebbe stato salutato bene.
Con una produzione volutamente fangosa, fatta di chitarre ronzanti e batteria ultrabassa, si capisce che i Calvana volevano recuperare quel suono grezzo tipico della seconda ondata, e se il black metal vi piace non vi dispiacerà il timbro del disco. Se poi volete qualcosa di più eterodosso e sorprendente magari dovreste rivolgervi altrove, ma un ascolto per comprendere la genuinità di questo IɅ non fa mai male.
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