A pochi giorni dalla recensione del loro ultimo disco, Kolera 666, tornano su Impatto Rock gli Scream 3 Days con un'intervista volta a conoscerli meglio e a togliere qualche curiosità a lettori, fan e appassionati.
1) Cominciamo con una bella presentazione: chi siete, quanti siete, cosa fate e da dove venite.
Ciao a tutti! Sono J.Kross, voce degli Scream3days di Torino. Proponiamo un death-metal di chiara matrice svedese ma con un groove moderno e potente. Alexxx (chitarre), Citte (chitarre), Unas (batteria), Andrea (basso) sono i miei “compagni d’avventura” da quasi 10 anni!!!
2) Come mai il nome?
Il nome della band prende spunto dalle prime righe del capitolo finale del capolavoro di Tolstoj “ La morte di Ivan Il’ic”. Reputo la descrizione delle ultime giornate di agonia del protagonista come esaltante strumento di divulgazione del termine “Angoscia”.
3) A due anni dall'uscita di Kolera 666 siete al lavoro su un nuovo disco, possiamo dunque dire che si è raggiunta una certa stabilità artistica?
Assolutamente si! Da pochi giorni abbiamo ultimato il lavoro di produzione del nostro nuovo album e siamo veramente orgogliosi del risultato ottenuto. Per il mixaggio e il mastering questa volta ci siamo affidati all’esperienza di Simone Mularoni e dei suoi Domination Studio.
4) Nonostante il suono svedese da death metal più melodie britanniche, ho notato in Kolera 666 soluzioni (soprattutto sonore) più "moderne" e in un certo senso americane. Quali reputate che siano le vostre maggiori influenze a livello artistico e compositivo?
Le nostre maggiori influenze derivano sicuramente dal vecchio death metal, sia svedese che americano, ma anche dal thrash-metal e il power degli anni’90. Tutti noi amiamo il suono creato da molte bands di quegli anni ma quando viviamo la fase compositiva non ci poniamo limiti stilistici, per noi l’aspetto più importante è il risultato sonoro del brano, quindi abbinare un riff di chitarra più “old style” ad uno con un groove più moderno non diventa un problema se il brano stesso lo richiede.
5) Un approfondimento sulle tematiche dei testi? Hanno un unico autore o sono scritti a più mani? E se sì, ci sono preferenze di argomento da parte dei vari autori?
Il processo di scrittura dei testi è un percorso che mi piace affrontare in solitudine ed è solitamente , almeno per noi , l’ultima fase della composizione di un brano. Presento alla band il risultato finito e poi tutti insieme, eventualmente, rifiniamo alcune parti che possono essere migliorate.
II miei testi sono molto intimisti ed ermetici e hanno come linea guida una certa ricerca della Verità, soprattutto interiore, che ogni Uomo, o Donna, dovrebbe in un certo qual modo affrontare.
“Tre cose non possono essere nascoste a lungo : Il Sole, la Luna e la Verità” Buddha
6) A quale brano di Kolera 666 siete più affezionati? E quale quello che ha richiesto più lavoro di composizione?
“Kolera 666” è un album che ha richiesto molti anni di lavoro perché, oltre alla stesura dei brani, abbiamo lavorato molto sul suono che di ogni singolo strumento, almeno un anno di composizione è stato “cestinato” perché non all’altezza della qualità sonora che ci eravamo prefissati di ottenere!!
Sono affezionato a tutti i brani di Kolera perché ognuno identifica un certo periodo della mia esistenza ma l’ascolto di Sweetdirge ancora oggi mi procura i brividi per ciò che rappresenta!
7) Com'è la scena musicale di Torino? Parrebbe una città decisamente più metallara di Napoli.
La scena underground torinese, almeno in ambito estremo, continua a godere di ottima salute!
Certo la crisi di un intero movimento si percepisce anche qui e i pochi locali rimasti sono gestiti da…“veri eroi” , però dal punto di vista musicale la reputo come una delle migliori realtà italiane.
8) Siete in giro da un po' di tempo, e c'è chi come Andrea ha fatto il suo debutto ufficiale più di tre decenni fa: cosa è cambiato nella scena musicale e nel modo di vivere la musica?
Posso risponderti a puro titolo personale…..La scena che ho conosciuto io, ho quasi 45 anni, non esiste più e quella carica di ribellione che rappresentava è ormai sopita da parecchio tempo, detto questo però, anche se ha cambiato pelle, è ancora viva e vegeta, e i più giovani meritano di viverla come meglio credono!
9) A breve suonerete, tra gli altri, con i Mortuary Drape, e in passato avete diviso il palco con i Fleshgod Apocalypse, tutti grandi nomi italiani. Avete in programma qualcosa per l'estero?
Uno degli obiettivi che speriamo di realizzare con il nuovo album è proprio quello di poter fare, il prossimo anno, un tour estero.
Dopo la pubblicazione di Kolera 666 abbiamo ricevuto parecchie offerte, ma i nostri impegni familiari hanno impedito che potessero svilupparsi concretamente! Speriamo che questa sia la volta buona.
10) Ora una domanda un po' più personale, volendo nostalgica: come è nata la vostra passione per la musica metal? C'è stato qualche disco, qualche canzone o qualche concerto in particolare?
La musica metal mi ha rapito all’età di 12 anni quando, casualmente, ascoltai dei brani degli Iron maiden, Judas Priest e Ozzy su una compilation casalinga, come si usava redigere allora, che mi passo’ il fratello più grande di un amico!!!!
……e i primi album degli Slayer ovviamente. L’album che mi ha avvicinato definitivamente al death metal è stato però “Scream bloody gore” dei Death.
11) L'intervista si avvia alla conclusione e vi ringraziamo per le risposte, vorreste mandare un saluto ai lettori di Impatto Rock?
Grazie per la chiacchierata! Invito tutti i lettori di Impatto Rock a seguirci sulle nostre pagine social Facebook: https://www.facebook.com/Scream3Days/
Instagram: https://www.instagram.com/scream3days/
e ovviamente horns up Screamers!!!!!
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