Il 14 ed il 15 dicembre si è svolta la prima edizione dell'UNDERGROUND METAL FEST, iniziativa entusiasmante e coinvolgente, svoltasi al Circolo culturale "Happy Days" (Pianura, NA).
La line up delle serate è stata variegata ed energica, band provenienti da background e generi differenti, come pure da diverse parti d'Italia. Inoltre i gruppi sono stati ben felici di rispondere a delle domande che ci ha aiutato a conoscerli più da vicino.
14/12/18 La prima band ad esibirsi è stata quella dei "Mushrooms", che in italiano significa "fungo". A loro dire, il duo prende questo nome proprio perché, come i funghi, nascono "dalla muffa".
Si caratterizzano per la totale espressione delle loro emozioni più profonde: rabbia, rancore, malinconia... "Ci approcciamo alla musica con sentimento, nient'altro", queste sono state le parole del cantante /chitarrista del duo.
Già da qualche anno attivi ci comunicano che sono finalmente intenzionati a dedicarsi all'incisione di un EP, sperando di riuscire a concludere qualcosa di concreto. "Cosa ne pensate dell'underground italiano?", La fatidica domanda, alla quale i Mushrooms rispondono: "DORMIENTE, presente, forte ma poco attivo".
I ragazzi ci confessano anche che si considerano come la "parte sfigata del metal" ma che comunque continueranno a combattere per portare i loro ideali ad un livello superiore.
Megaride (Megàride), gruppo Stoner/grunge della scena musicale underground napoletana. Già dal nome si evince il patriottismo che ne caratterizza i musicisti. Concetto cardine della band: "usare amplificatori che fanno casino ed ostentare le proprie chitarre". La rabbia è sempre il sentimento che predomina nei brani di un gruppo che mette l'espressività al primo posto.
L'unico commento pervenuto per quanto riguarda la scena underground italiana ce la fornisce il cantante " da prendere con le pinzette", lascio a voi interpretare! The hate parade, prendono ispirazione da gruppi come i "Rage against the machine" e i "Limp Bizkit", ma portano avanti tematiche esclusivamente personali, "sporcando" anche il genere con sonorità alternative rock.
Per vari cambi di formazione, fino ad ora non sono ancora riuscito a registrare un EP, ma ci hanno assicurato che è un obbiettivo prossimo nella loro lista dei progetti futuri. Sull'underground italiano elogiano le band che ne fanno parte, ma incolpano la mentalità della nostra società, che non dà spazio all'inedito. Seguono i Queer Mess, band romana alternative rock dalle sonorità influenzate da vari generi musicali. Questo dipende dagli ascolti personali di ogni componente, che sono parecchio diversificate tra loro. A livello empatico il gruppo cerca di trasmettere emozioni che premono l'animo di ogni musicista che lo compone, qualsiasi sentimento o pensiero possa martellare le loro menti. Giocano sulla percezione della realtà e delle loro esperienze personali, rielaborate e rivisitate, esplorando ogni lato ed enfatizzandone gli estremi. È ora in preparazione il loro primo album, che seguirà l'EP uscito nel 2015, registrato con una line up differente. Nei confronti della scena underground italiana si pongono sia positivamente che non, elogiando le band che lo compongono, in gamba e piene di grinta e voglia di fare. Meno favorito è il pubblico che non supporta abbastanza la scena e la troppa competizione che si è creata.
I Reverber subito dopo, direttamente da Roma, un gruppo Thrash metal attivo dal 2007. La musica è un canale di sfogo per i musicisti di questo gruppo che puntano ad un sound forte e violento. Con due album all'attivo, il gruppo elenca tra i suoi progetti futuri l'uscita del 3° album, in fase di preparazione, obbiettivo rallentato dall'imperatore cambio di line up che prevede un nuovo bassista. Seguiranno l'uscita del disco live ovunque sarà possibile, così dicono di voler proseguire, cercando ogni possibilità di suonare davanti ad un pubblico, cercando di arrivare anche all'estero. Penalizzato dai Reverber è il poco supporto del pubblico nei confronti delle band underground italiane, unica pecca della scena italiana! Sempre elogiare sono le band che ne fanno parte. Gli headliner della serata sono stati gli Imploded, direttamente da Bari! L'esperienza non è una dote che manca ai membri di questo gruppo, già facenti parte della scena death metal degli anni '90.
Sì sono poi uniti per riprendere il death metal e portarlo sul palco. Il cantante/chitarrista del gruppo ci parla delle intenzioni che vogliono trasmettere con la loro musica, intrise di istinto, vedendo la musica come una "reazione allo stress che causa la società, caratterizzata da umani sempre più insensibili. La rabbia che proviamo la incanaliamo artisticamente nella musica, i testi riflettono la nostra filosofia di vita, che spinge a reagire più che soccombere alle cose e ricercarne la loro parte oscura, sconosciuta. È ricercando nel buio che arriviamo alla luce". Nel 2019 è in programma l'uscita del loro album che verrà ben sponsorizzato e promosso con dei live in giro per l'Italia, usando ogni canale a loro disposizione per spaccare! Delusi dall'attuale scena underground italiana che, messa a paragone con quella degli anni in cui hanno iniziato a suonare (metà degli anni '90) manca di originalità, buttandosi oramai solo sul commerciale, sentono sinceramente nostalgia degli anni '90. Cercano comunque di supportare la scena e vorrebbero vedere una situazione più movimentata con gruppi che smuovono più gente ed un pubblico più presente
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