I Bedsore sono per metà i Seventh Genocide (ora SVNTH, già passati sui nostri lidi) nelle persone di Stefano Allegretti e Jacopo Gianmaria Pepe, e come loro portano alle nostre orecchie, con il qui presente Hypnagogic Hallucinations, una versione personale ed eterodossa di un sottogenere estremo nel metal: in questo caso si tratta di death metal venato di rock psichedelico, per la precisione proprio quello più vintage e ambient, tipicamente settantiano.
E funziona anche bene, come possiamo notare soprattutto in At the Mountains of Madness, tra scintilii ororrifici à la Dario Argento e riffoni paludosi che esplodono in partenze a bomba quasi black metal, con bonus di ipnotismi mortiferi, assoli miagolanti e code psichedeliche minimaliste. Ma anche Disembowelment of the Souls (Tabanidae) che chiama in causa muri death doom e armonie non euclidee per la sua invocazione horror distorta fino al finale psicheelico.
La "parte" estrema può mostrare varie scuole, ma la preponderante, come si nota in Deathgazer o nella seconda parte di The Gate, è quella dei Death, con cui condividono sicuramente la pasta sonora. Per il resto c'è un grande ricorso a passaggi soffusi di batterie minimali e arpeggi calmi ma sinistri. Chiude tutto Brains on the Tarmac, che ci lascia con un finale ai limiti del thrash per un brano che al netto dei soliti passaggi interlocutori ambientali spinge decisamente sull'acceleratore.
In conclusione abbiamo un lavoro decisamente fatto bene, dove nulla è lasciato a caso e si dimostra la perizia compositiva del collettivo. Giusto la mancanza, tolti un paio di casi, di brani palesemente sopra la media impedisce a Hypnagogic Hallucinations di essere un ottimo lavoro, ma ci sono decisamente le basi per fare meglio in futuro, e nel peggiore dei casi di sfornare dischi più che degni di essere ascoltati dai fan del death progressivo.
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