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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

Glory of the Nord - Stillness


Apathy L., già ospite di queste pagine, continua il discorso Stillness a un annetto da My Snow Princess. Lo fa cambiando (e non poco) la proposta finale di questo Glory of the Nord, che a dispetto del titolo epico e maligno risulta relativamente meno duro dell'album precedente.


Sicuramente acquista tanto in epica, dalla minimale Hymn passando per la lenta vichingoide Enemies' March, fino alla fanfarata titletrack. Fanno eccezione gli intermezzi Silent Landscape e The Fight, per il resto stiamo sempre nel metallo atmosferico fantasy, tra lenti cori maschi e occasionali sfuriate nere e riffoni massicci (come il finale della già citata Hymn), così come degli assoli di buona fattura vecchio stile (A Last Burning Dawn).


Ciò che si nota moltissimo è la scelta stilistica di prediligere delle voci pulite non eccessivamente potenti, in un certo senso vicino alle prime soluzioni vichinghe di Quorthon. Lo scream non esce fuori neanche nel momento più climatico e pesante del disco, l'ottima Time to Kill, segno di una scelta ben precisa che evidentemente trascende l'idea del black metal.


Complessivamente, questo Glory of the Nord mostra sicuramente una voglia di suonare qualcosa che parta sì da un certo tipo di "Tolkien metal", togliendogli le soluzioni più crude per inseguire composizioni più vicine alla colonna sonora. E anche qui, pur senza trovarci di fronte ad un brutto lavoro, la sensazione è quella di un album che perde spesso il tiro durante il cammino, con dei difetti compositivi, non fatali sul lungo termine, relativamente visibili.

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