Nonostante abitino una dimensione prettamente in studio e siano così dei grandi assenti rispetto al circuito musicale live, gli Earth and Pillars sono tra i gruppi italiani più vicini ad una dimensione di black metal atmosferico dal sapore internazionale e dalla proposta sonora paragonabile a nomi blasonati.
Come buona parte dei loro LP anche questo Earth II è diviso in 4 lunghe tracce con cui presentare la loro musica: si comincia con Becoming, la più lenta del lotto, dove possiamo ammirare le caratteristiche principali del disco, dal black freddo e atmosferico ai break arpeggiati ambientali, passando per soluzioni più spazialose e tremolo picking ai limiti del blackgaze. Con la successiva Falling invece, pur rimanendo negli stessi territori di prima, si schiaccia deicsamente il pedale dell'acceleratore.
Con Ascending abbiamo invece l'episodio più eterodosso, tra lento arpeggiato in stile piano, lenti incedere di doomblack minimale, tastierato scintilloso quasi new age, pizzicate melodiche pulite che si alternano a cavalcate nere e altro ancora. Chiude tutto Howling, che torna alle origini con un'ascensione tosta e ipnotica e un drumming che va dal solido 4/4 iniziale per evolvere in dinamismi che la rendono forse la più apprezzabile di tutto l'album.
Un bel lavoro, forse un po' enorme e decisamente dilatato, ma pur con qualche mancanza compositiva e concettuale Earth II si dimostra un album maturo e di livello superiore a molte uscite contemporanee, dimostrazione che gli Earth and Pillars sanno cosa fare in sala composizione, prendendosi il tempo necessario senza indulgere molto.
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