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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

Damno Lumina Nocte - Hornwood Fell


Il black metal avanguardistico è sempre stato presente un po' ovunque, e anche l'Italia ha avuto i suoi solidi esponenti. Solo che erano più o meno tutti ascrivibili all'area progressive/symphonic piuttosto che a quella più fangosa e claustrofobica: gli Hornwood Fell provano a colmare questa lacuna anche grazie a questo scurissimo Damno Lumina Nocte.


La prima cosa che viene in mente all'ascoltatore possono essere i Deathspell Omega, come possiamo notare ad esempio nella seconda o nell'ultima traccia (chiamate tutte Vulnera) ma anche nella prima, che è quasi una lunga intro composta con la dignità e la serietà di un brano vero e proprio. Ma a sorprendere davvero sono le sonorità à la The Ruins of Beverast nella terza traccia, soprattutto nella scelta timbrica della sei corde all'inizio del brano.


Non si disdegnano neanche episodi più psichedelici e smodulati (quinta traccia) o inserti elettronici che anticipano il blackdoom esplosivo della seconda parte della quarta traccia. I momenti più classici, sempre ragionati e mai a caso, si trovano nel sesto movimento, con tanto di cori angelici a modo di dissonanza atmosferica e umorale, soprattutto se rapportati a tutta questa malignità senza speranza.


Se c'è qualche difetto di questo Damno Lumina Nocte è che, al netto degli ottimi momenti e della manciata di picchi compositivi, non è esattamente il non plus ultra dell'originalità o della sorpresa: una volta comprese le coordinate sonore si viaggia senza troppe sorprese sulle stesse. Ma per quanto non possa essere un capolavoro della musica, gli Hornwood Fell hanno comunque pubblicato un lavoro decisamente solido e senza sbavature, decisamente consigliati ai fan delle sonorità più opprimenti e senza compromessi.

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