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Immagine del redattoreRedazione Impatto Rock

Bottomless - Bottomless


Se formi un gruppo recuperando strumentisti da Assumption e Messa il risultato più probabile è qualcosa che sia inerente il doom metal, e i Bottomless presentano il loro debutto omonimo come una decisa proposta di metal occulto tradizionale e sovente sabbathiano. Qualcosa che potrebbe essere descritto come una riuscita comfort zone demoniaca, ma andiamo con ordine.


Il debito verso le leggende di Birmingham è evidente, come si nota nel basso marcio di Ash, nei downtempo occulti di Loveless Reign (che comunque non disdegnano incursion in psichedeliche e sbrodolose) nel cupo midtempo di The Talkng Mask e in generale nell'anima malsana che permea l'album.


Album che comunque recupera a piene mani anche dalle versioni più "moderne" (leggasi: ottantiane) del doom metal: Cradling Obsession rimanda agli Obsessed, così come la titletrack o Losing Shape, discretamente in tiro e metalliche, finl ai solismi puramente heavy di Vestige.


Poco più di quaranta minuti e l'omonimo dei Bottomless finisce così, bene ma senza particolari acuti, comunque genuino e fatto da gente che sa mettere mano allo strumento per ottenere un buon risultato senza voler necessariamente strafare o snaturarsi troppo. E ogni tanto un lavoro così ci vuole, perché no.

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