Ah, la Sardegna: terra di mare, montagne e divinità antiche e oscure rintanate nell'entroterra. In realtà non è vero ma mi piace pensarla così, che è probabilmente l'attitudine degli Unholy Impurity, autori del qui presente Bones Worship, un discreto compendio di black metal cattivo, ben suonato e occasionalmente melodico.
Melodie in realtà variegate, non per forza confinate a quelle di derivazione maideniana tipiche della scuola svedese: la titletrack ad esempio prende sì esempio dall'heavy, ma in maniera più grezza e vecchia scuola, così come Land of Bones che sembra uscita da qualche zozza cassetta degli anni '80 più veloci e casinisti. Stesse soluzioni heavy vecchia scuola che possiamo trovare nella conclusiva Su Cantu 'e Sa Tonca, soprattutto nella conclusione finale arpeggiata.
Ma gli Unholy Impurity non dimenticano mica il black metal, e così via con l'epica a batteria scassata di Sas Raighinas 'e Su Dimoniu o quella a costruzione anticlimatica di Wings of Darkness, così come non mancano le soluzioni genuinamente scandinave, qui nella crudezza di Unholy Impurity o nella freddezza di Shades of Horns on the Grave.
Come buona parte del black metal che viene dalla nostra penisola, Bones Worship non presenta particolari velleità di originalità o vere e proprie composizioni memorabili, se non nella loro coerenza e genuinità, tipiche di un ensemble di musicisti professionale e attento a non lasciare nulla al caso.
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