Già abbiamo parlato più volte del cosidetto cascadian metal e della scena che gravita attorno. Poche volte però tale espressione artistica si è raccolta attorno a qualcosa di multiforme e multidisciplinare come un vero e proprio collettivo artistico: questo è l'Orb Weaver Collective, e i Leadeater erano (purtroppo al passato) l'espressione musicale più in vista di questa tradizione.
Monotraccia di circa 34 minuti, Apparitions of Red Earth è un ambiziosa composizione in cui possiamo avere quasi tutto quello che ci potremmo aspettare dal metal del nord ovest statunitense -e anche di più-: costanza folk più o meno minimale tra strimpellate pulite e tamburi, dissonanze climatiche, atmosferico distorto e lancinante e momenti ambientali da vento tra boschi di conifere.
Ma come anticipato, non è solo questo: subito all'inizio possiamo ad esempio ammirare un momento di throat singing cupo e rituale, accompagnato da tamburi etnici, così come gli inserti più dark qui e lì, o la conclusione affidata ad un post qualcosa robusto e brillante.
Fa un po' strano però ascoltare le parti più "pulite" registrate ad una certa maniera e quelle più black più in una direzione lo-fi, che rendono il risultato finale, per quanto bello, più sui generis e dispersivo e meno aderente a qualcosa di ben definito. L'inventiva non mancava sicuro, nè la voglia di stupire, ma alla fine i Leadeater ci hanno consegnato un (buon) lavoro buono più che altro a mostrare muscoli e cervello.
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