Non si sa molto di certo degli Anguis Dei, a parte che sembrano basarsi geograficamente in Giappone, fanno parte del collettivo A.A.A.A. (con Ahpdegma, Arkha Sva Avsolutized) e hanno in formazione, tra gli altri, Summum Algor dei Falhena, passati di recente sul nostro portale. Angeist è un lavoro black metal crudo, con una certa tendenza alla sinfonia e qualche soluzione relativamente più moderna.
Ad esempio il quasi groove della titletrack, o le stoppature di Angela Krudeliis Ambitiosa Nokturniis che riesce comunque ad ascendere in un gotico licantropesco molto più old style. Ottima sorpresa anche per il riffone bassissimo e fangoso di Separation of Æthyr, che riesce a tirare fuori armonie in stile oriente minore.
Buona parte del disco è invece il classico black metal un po' sinfonico e molto sopra le righe, come l'ambiziosa Wrestoration che passa dall'operatico allo scream porcino tra sinfonie e ripartenze brutali, o Bortenfor Grensen che sembra illudere l'ascoltatore di trovarsi di fronte ad una versione dei Cradle of Filth decisamente più tosti e grezzi.
Cosa rimane quindi dopo Angeist? La sensazione di aver ascoltato un buon disco, magari non eccezionale ma diretto, dritto e sincero, con qualche momento sopra la media e la possibilità di poter lasciare qualcosa di più a qualche persona molto ben disposta all'ascolto.
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